L'APE online è un documento che sintetizza le caratteristiche energetiche dell’edificio. Contiene le caratteristiche principali energetiche dell’edificio e i fabbisogni di energia primaria.        Cosa cambia per l’APE con l’introduzione della direttiva europea sulle “case green” Nuove classificazioni energetiche e maggiore attenzione a parametri come le prestazioni, i piani di riqualificazione e l’automazione degli edifici. Nuove disposizioni per l’APE: verso il futuro delle certificazioni energetiche Con l’approvazione della direttiva europea nota come “case green”, l’attestato di prestazione energetica (APE) subirà un’evoluzione significativa. Questo documento, obbligatorio dal 2009 per compravendite immobiliari e dal 2010 per i contratti di locazione, sarà aggiornato entro il 29 maggio 2026 per conformarsi alle nuove regole stabilite dalla direttiva EPBD. Un APE rinnovato: ecco cosa cambia L’APE continuerà a fornire informazioni chiave sulle caratteristiche energetiche di un edificio, come il consumo di energia primaria e le emissioni di CO2. Tuttavia, con le nuove normative, saranno aggiunti dettagli più specifici, come il potenziale di riscaldamento globale (GWP) e indicatori di prestazione relativi all’intero ciclo di vita dell’edificio. Le nuove direttive prevedono inoltre che l’APE riporti: Consumo energetico complessivo annuale (kWh/anno). Dati su riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e acqua calda. Percentuali di energia da fonti rinnovabili utilizzate in loco. Durata e aggiornamenti dell’APE La validità massima dell’APE rimane di dieci anni. Tuttavia, gli immobili con un attestato inferiore alla classe C dovranno essere sottoposti a una consulenza sulla riqualificazione energetica presso appositi sportelli, al più tardi cinque anni dopo il rilascio del documento. Nuove classi energetiche: A0 e A+ Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione di nuove classificazioni energetiche. Entro due anni dall’entrata in vigore della direttiva, gli edifici saranno classificati su una scala dalla A (zero emissioni) alla G (prestazioni peggiori). Gli Stati membri potranno anche adottare la classe A0 per edifici a zero emissioni e la classe A+ per immobili con standard energetici particolarmente elevati, come: Consumi inferiori a 15 kWh/m² annuo. Produzione di energia rinnovabile superiore al fabbisogno. Materiali e impianti a basso impatto ambientale. Obbligatorietà e categorie esentate La nuova direttiva richiede l’emissione dell’APE in diversi casi, tra cui edifici di nuova costruzione, ristrutturazioni profonde, compravendite e locazioni. Restano esenti immobili come luoghi di culto, edifici temporanei, residenze utilizzate meno di quattro mesi all’anno e fabbricati di superficie inferiore a 50 m². Banche dati per un monitoraggio più efficace Ogni Stato dovrà istituire una banca dati nazionale per raccogliere informazioni sugli attestati energetici, ispezioni e altri parametri rilevanti. Questi dati, anonimi ma accessibili, saranno utilizzati per monitorare e migliorare le politiche energetiche. Raccomandazioni e strategie di miglioramento L’APE includerà indicazioni su come migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni, tenendo conto di fattori come la predisposizione degli edifici all’automazione e il recupero energetico. Le raccomandazioni saranno accompagnate da stime sui tempi di rientro degli investimenti e informazioni su incentivi disponibili. Nuove metodologie di calcolo La metodologia per determinare la prestazione energetica sarà aggiornata per includere parametri innovativi, come il consumo energetico misurato su base oraria e gli effetti delle condizioni climatiche. Saranno considerati anche aspetti come isolamento, ventilazione, automazione e utilizzo di fonti rinnovabili. Elementi aggiuntivi previsti dall’allegato V Il nuovo modello APE introdurrà dettagli come il passaporto di ristrutturazione, sistemi di monitoraggio ambientale, punti di ricarica per veicoli elettrici e soluzioni intelligenti per il risparmio energetico.